Il Piano Nazionale Industria 4.0 (che oggi è comunemente conosciuto sotto la denominazione di Transizione 4.0), offre alle aziende incentivi e strumenti per cogliere tutte le opportunità dell’innovazione e del digitale. In particolare, il piano incentiva l’innovazione concedendo agevolazioni fiscali in forma di credito d’imposta sugli investimenti effettuati dalle imprese in beni materiali e immateriali.
Le agevolazioni previste – per il momento – è possibile utilizzarle esclusivamente in compensazione. Per ottenere agevolazioni non fiscali ma sotto forma di finanziamenti (agevolati o anche a fondo perduto) esistono altri strumenti. Quali ad esempio i finanziamenti europei piuttosto che i voucher in denaro che l’imprenditore può usare per rinnovare il parco tecnologico della sua impresa.

simbolo della transizione 4.0. cavi usb

La legge di Bilancio 2022

Nella Legge di Bilancio 2022, quella cioè valida per l’intero 2023 e che, al momento in cui scriviamo, è in approvazione al Parlamento, ci sono alcune novità importanti in relazione ai fondi assegnati al piano Transizione 4.0.
E sono novità che sembrerebbero non bellissime.
In attesa di leggere il testo definitivo, le aliquote di abbattimento del carico fiscale (il credito di imposta) a seguito di investimenti sia in beni materiali che immateriali, risulterebbero ridotte.

Non è una sorpresa, la riduzione era ampiamente prevista e già contenuta nelle norme precedenti. Tuttavia, quello che sarebbe stato auspicabile era la definizione di un sistema di incentivi che fosse indipendente dalla singola manovra finanziaria.

Un disegno complessivo di politica industriale che rendesse strutturale il sostegno e non transitorio come invece accade oggi. Fonti autorevoli sostengono che il 2023 riserverà specifici provvedimenti per incentivare la transizione digitale e già si parla di una profonda ristrutturazione del piano Transizione 4.0 e di una serie di provvedimenti ad hoc destinati ad aiutare le imprese nel percorso di trasformazione verso il digitale. Non conosciamo la fondatezza sulle quali le fonti citate poggiano le loro previsioni. Non sappiamo se siano frutto di informazioni riservate o semplicemente di speranze. Quello di cui siamo certi è che, dati i tempi strettissimi per l’approvazione della legge di bilancio, queste norme ad hoc è assolutamente probabile che, se effettivamente nelle intenzioni del Governo, slitteranno ai prossimi mesi.

Il punto della situazione

Oggi facciamo il punto della situazione relativamente a quello che ci è dato di sapere in questo momento.
Con la promessa che, non appena emergeranno novità rilevanti, sarà nostra cura informare i lettori del blog con uno o più articoli dedicati.

Minding ti supporta in tutti i processi di transizione digitale interna ed esterna per accompagnare la tua impresa verso il futuro.

  • Troviamo fondi e finanziamenti per accelerare il processo di transizione verso il digitale
  • Gestiamo tutta la procedura di ottenimento dei fondi
  • Supportiamo sull’implementazione del piano dedicato a spendere i fondi ottenuti
  • Aiutiamo nella rendicontazione all’ente erogatore dei fondi

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Transizione 4.0. Le nuove aliquote

Da gennaio 2023 le aliquote per i beni materiali 4.0 si dimezzeranno.
Le nuove soglie sono: 20% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, 10% per investimenti da 2,5 a 10 milioni e 5% per investimenti da 10 a 20 milioni.

Quest’ultima soglia sarà incrementata a 50 milioni di euro, ma solo in relazione agli investimenti inclusi nel PNRR e diretti alla realizzazione di obbiettivi di transizione ecologica individuati con decreto del MISE, di concerto con il MITE e con il MEF.

Per i beni immateriali la riduzione sarà più drastica: si passa dal 50 al 20%.

Ma quali sono i beni materiali e immateriali che, se acquistati, generano questi crediti di imposta? La lista è lunghissima. Rimandiamo al sito del MISE (https://www.mise.gov.it/index.php/it/transizione40) per scoprirla. Qui vorremmo solo citare le macro-voci.

macchinario 4.0

Transizione 4.0. il credito di imposta nel 2023 sui beni materiali e immateriali

Per i beni materiali sono previste tre categorie:

La prima è quella dei beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite sensori.
La seconda categoria di beni materiali è quella rappresentata dai sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità ambientale.
La terza categoria è rappresentata dai dispositivi per l’interazione uomo-macchina e per il miglioramento della sicurezza sul posto di lavoro.

Per i beni immateriali si tratta di software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni.

Nella versione precedente del piano Transizione 4.0 ai beni strumentali si aggiungevano il Credito d’imposta Formazione 4.0 e il Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo (comprensivo di innovazione tecnologica, design e ideazione estetica).

Il primo era un incentivo finalizzato a supportare le società che investono nella preparazione e nella formazione del personale nelle discipline digitali e tecnologiche. Il secondo era destinato a incentivare le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico.
Cosa accadrà nel 2023 a questi crediti di imposta?

Transizione 4.0. Ricerca & Formazione

  • Riduzione dal 20% al 10 per le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico (al netto delle altre sovvenzioni o contributi ricevuti)
  • Diminuzione dal 15% al 10% per le attività di innovazione tecnologica 4.0 e green finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale
  • Rimane al 10% il credito d’imposta per le attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati
  • Rimane al 10% il credito d’imposta per le attività di design e ideazione estetica finalizzate ad innovare in modo significativo i prodotti dell’impresa sul piano della forma e di altri elementi non tecnici o funzionali (
  • Scompare ilbonus formazione 4.0 (quello introdotto dall’art. 1, commi da 210 a 217, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, e dall’art. 1, comma 1064, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, e in seguito rimodulato dal decreto Aiuti (art. 22, c. 1, D.L. n. 50/2022).

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Per quanto gli investimenti in beni materiali siano indispensabili, l’attuale scenario industriale dovrebbe prevedere anche una crescita sia dei beni immateriali quanto quella della ricerca e delle competenze necessarie ad utilizzare correttamente beni materiali e software abilitanti. Non serve essere degli analisti economici per augurarsi una revisione del Piano Nazionale Transizione 4.0, Revisione, che ci auspichiamo, possa diventare una delle priorità governative del 2023.

Approfondimenti

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Nati nel 2011 come spin-off di una realtà creata nel 2007 avevamo l’obiettivo di aiutare le aziende a migliorare il rapporto con gli istituti di credito e perseguire un percorso di uscita dalla crisi.

Oggi, dopo più di 10 anni di attività, siamo in grado di aiutare le aziende per una crescita duratura, profittevole, sostenibile e digitale.

Possediamo tutte le capacità operative per potere affiancare le imprese italiane ed accompagnarle in un percorso di crescita, con priorità sui mercati internazionali, costruendo e implementando insieme alle figure chiave aziendali un piano di azione mirato allo sviluppo del business.